Anno liturgico C (2024-2025) – Tempo di Quaresima – Domenica delle Palme – (13 aprile 2025)

[…] il terzo canto del Servo del Signore del profeta Isaia: “Ho presentato il mio dorso ai flagellatori … non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi”. Si canta il salmo 21 (22): “hanno scavato [forato] le mie mani e i miei piedi… Si dividono le mie vesti”, salmo che inizia con il grido del crocifisso: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Potrebbe però essere letto con questa sfumatura: Dio mio, in vista di che cosa, per quale scopo mi hai abbandonato? Il crocifisso esprime la sua angoscia con le parole di fede del salmo, che poi assicura: “Tu mi hai risposto” (Sal 21,22). Il dramma è che l’uomo rinuncia radicalmente alla volontà di salvare se stesso, ma proprio per questa rinuncia si affida totalmente al suo Dio. Le stesse beffarde espressioni di coloro che sfidano Gesù sulla croce si riferiscono a questo intimo dramma: ha salvato altri, salvi ora se stesso, se è figlio di Dio! Ma Gesù, rinunciando a salvare se stesso, diventa appunto il testimone più assoluto dell’amore del Padre per i suoi figli svelando la grandezza e la potenza del suo amore. Amore che s. Paolo canta come passione d’amore per gli uomini: “… svuotò se stesso assumendo una condizione di servo … umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce”.