Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

Anno liturgico B (2023-2024) – Solennità e feste – Immacolata – (8 dicembre 2023)

“Gli occhi da Dio diletti e venerati …”. Un modo insolito di considerare il mistero della bellezza dell’uomo che si specchia nella bellezza di Dio. Anche Dio è rapito dallo splendore dello sguardo della Vergine tanto è puro e sconfinato, specchio limpidissimo dell’amore di Dio per lei e per tutta l’umanità. Sì, perché la bellezza della Vergine è in funzione della bellezza, resa visibile, del Figlio Unigenito, nostro Salvatore, il cui amore per noi lo renderà disposto a perdere ogni ‘bellezza d’uomo’ per ridare a noi quella bellezza che attira il suo sguardo. In questo sguardo di Dio su di lei si concentra tutto il senso della sua intercessione allo scopo di ottenerci la suprema benedizione, che si risolve nel voler vedere Dio, vedere il volto di Dio che risplende su di noi, Gesù Signore.

La benedizione di cui parla san Paolo ha raggiunto l’umanità della Vergine in modo così singolare da renderla tanto ‘umanamente piena’ da essere degna dimora per il Figlio.

I Domenica T.A.

Anno liturgico B (2023-2024) – Tempo di Avvento – I Domenica (3 dicembre 2023)

L’invito che percorre tutto l’Avvento è ‘fate attenzione’, ‘vegliate’. L’invito riguarda la tensione dello sguardo puntato verso un unico punto. Volgete lo sguardo al Figlio dell’uomo che per voi ha patito, è morto, è risorto, sul quale giocare il desiderio del cuore, la responsabilità dell’agire e il segreto della vita, come hanno annunciato le tre parabole di Matteo sul finire dell’anno liturgico. È caratteristico che il passo evangelico proclamato oggi: “Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!” (Mc 13,37) sia seguito immediatamente dal racconto della passione di Gesù.  La vigilanza, di cui ci è fatto comando, riguarda la capacità di cogliere la grandezza dell’amore di Dio che in Gesù si è manifestato in tutto il suo splendore. È quell’amore che ci salva dall’angoscia, che ci custodisce nell’agire e ci fa scoprire il segreto del vivere.

XXXIV Domenica T.O. – Cristo Re

Anno liturgico A (2022-2023) – Tempo Ordinario – XXXIV Domenica (26 novembre 2023)

[…] La seconda rivelazione consiste nel fatto che il re, che esprime la sua signoria con un giudizio inappellabile, svela la ragione misteriosa del suo giudicare. Manifesterà il segreto sul quale si regge il mondo e che ne costituisce la dignità assoluta: Dio ha voluto farsi solidale con l’umanità a tal punto che chi tocca l’uomo tocca Dio, chi onora l’uomo onora Dio, chi disprezza l’uomo disprezza Dio. Tale segreto rifulge nella vita del Figlio dell’uomo, perché è Lui che appare davanti agli occhi di Dio in ogni uomo. In un baleno apparirà tutta la verità dell’uomo e, contemporaneamente, tutta la gloria di Dio, che è gloria di amore per noi.

XXXIII Domenica T.O.

Anno liturgico A (2022-2023) – Tempo Ordinario – XXXIII Domenica (19 novembre 2023)

Quando l’uomo teme di dare se stesso, come nel caso del servo cattivo, in gioco non è semplicemente la sua pigrizia verso gli altri uomini, ma il fallimento della vita perché dietro la sua pigrizia sta il cattivo giudizio sul padrone, come ritenesse il padrone causa della sua paura perché troppo esigente. Ma così ragionando non fa che proclamare che lui non ha mai creduto alla generosità del suo padrone, non ha mai sperimentato l’amore del Signore e soprattutto che rifiuta di vedere nell’agire del padrone l’amore per i suoi servi. E così la vita non assurge mai a quel livello di dignità che la rende desiderabile, feconda e fruttuosa. Il servo che ha nascosto il talento è colui che non vuol seguire la dinamica della fede, ne svigorisce la potenza e chiude agli uomini la possibilità di cogliere, almeno per la parte di cui è responsabile, lo splendore dell’amore di Dio. Non è più buono a nulla ed è malvagio perché impedisce a Dio di essere conosciuto dai suoi figli!

XXXII Domenica T.O.

Anno liturgico A (2022-2023) – Tempo Ordinario – XXXII Domenica (12 novembre 2023)

L’atteggiamento di fondo più eloquente per cogliere il senso profondo della parabola delle dieci vergini è descritto dal salmo responsoriale: “Ha sete di te l’anima mia, desidera te la mia carne […] il tuo amore vale più della vita”. La vita non è che la tensione al compimento di quello struggente desiderio. Se la parabola invita alla vigilanza è perché l’anima può perdersi dietro illusioni fascinose ma inconsistenti. La Sapienza, nella prima lettura, proclama che facilmente è contemplata da chi l’ama. Il che significa che la sapienza è connaturale al cuore dell’uomo, creato per godere di Dio. E se l’uomo deve constatare che nel concreto non è per nulla facile trovare la sapienza, a dispetto di quanto dice il libro della Sapienza, ciò significa che il desiderio di lei, la vigilanza sul desiderio di lei è venuta meno. Questo la parabola vuole scongiurare.