Assunzione della Beata Vergine Maria

Anno liturgico A (2022-2023) – Solennità e feste – Assunzione della Beata Vergine Maria – (15 agosto 2023)

La glorificazione della Madre di Dio è la conseguenza più diretta dell’abbassamento volontario del Figlio: il Figlio di Dio si è fatto uomo nel seno della Vergine Maria ed è diventato ‘Figlio dell’uomo’, capace di morire, mentre Maria, Madre di Dio, riceve la gloria che appartiene a Dio ed è la prima creatura umana a partecipare alla deificazione finale delle creature. Dio si è fatto uomo, dicono i Padri, perché l’uomo potesse diventare dio: in Maria l’assunto si realizza in pienezza, si fa assolutamente concreto. Partecipa alla gloria del secolo futuro in tutta pienezza, immagine di quello che tutti siamo chiamati a diventare. E proprio perché la sua lode per Dio è piena, allora anche l’esultanza del suo cuore è piena e la sua intercessione irresistibile. Mistero pieno di speranza per noi […]

Trasfigurazione del Signore

Anno liturgico A (2022-2023) – Solennità e feste – Trasfigurazione del Signore – (6 agosto 2023)

[…] la trasfigurazione è collocata tra due annunci della passione, a sottolineare che il Figlio di Dio risorto e il Figlio dell’uomo che soffre devono stare insieme nella fede dei discepoli. […] Non si tratta di parlare di Gesù in termini di divinità gloriosa e potente, ma in termini pasquali: colui che ha sofferto la passione è colui che viene esaltato con la risurrezione. E questo non poteva essere colto che alla conclusione della storia di Gesù. La cosa ha un risvolto potente, che non è mai assimilato una volta per tutte dai credenti. La profezia di Daniele sul figlio dell’uomo: “Gli furono dati potere, gloria e regno: tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto” (Dn 7,14) risponde all’essenza di quel silenzio perché l’unico potere di vittoria che Gesù si arroga è quello dell’amore crocifisso. Tanto da far dire al papa Leone Magno: “è più importante pregare per la pazienza che per la gloria”.

Sacratissimo Cuore di Gesù

Anno liturgico A (2022-2023) – Solennità e feste – Sacratissimo Cuore di Gesù – (16 giugno 2023)

L’immagine del cuore di Gesù, spalancato sul mondo, che la ferita del colpo di lancia del soldato al calvario lascia intravedere, è espressa con le parole del salmo 33 riprese dall’antifona di introduzione: “Ma il disegno del Signore sussiste per sempre, i progetti del suo cuore per tutte le generazioni”. Ecco, i nostri pensieri sono mutevoli, i nostri progetti pure, ancor più i nostri desideri, ma ciò che Dio ha desiderato per l’uomo non viene mai meno. Percepire questo, significa cogliere e accogliere il segreto di amore che regge il mondo. Il fatto stesso che tale segreto possa essere svelato in tutto il suo splendore solo nel momento più drammatico della vita di Gesù la dice lunga sul fatto che quell’amore non sia scontato coglierlo e viverlo, per quanto desiderabile.

Corpus Domini

Anno liturgico A (2022-2023) – Solennità e feste – Corpus Domini – (11 giugno 2023)

Quando s. Agostino si domanda quale sia la virtù specifica dell’Eucarestia, non può che rispondere: “La virtù propria di questo nutrimento è quella di produrre l’unità, affinché, ridotti ad essere il corpo di Cristo, divenuti sue membra, siamo ciò che riceviamo”. In effetti, quando ci accostiamo alla comunione eucaristica, l’amen che il fedele risponde non significa: sì, credo che quel pezzo di pane sia il corpo di Cristo, ma, più in verità: sì, so che faccio parte di quel corpo e accetto di vivere come un corpo solo!
La sottolineatura è che, mangiando il Corpo di Cristo, rimaniamo in lui e lui in noi, con il corollario evidente che, rimanendo in lui, rimaniamo nel suo amore, cioè nell’amore del Padre per noi che la sua venuta tra noi ha rivelato nella sua umanità.

Santissima Trinità

Anno liturgico A (2022-2023) – Solennità e feste – Santissima Trinità – (4 giugno 2023)

I brani delle letture di oggi sono una mirabile sintesi della rivelazione di Dio testimoniata dalle Scritture. Dio è unico ma Trinità, vale a dire un fuoco di amore che dà esistenza a tutto e tutto ingloba nel suo amore. Il Padre creatore, il Figlio redentore, lo Spirito santificatore, in un’unica comunione d’amore in se stesso e con noi. Potremmo interpretare sinteticamente le letture di oggi in questo modo. Siccome il nome del Signore è ‘Dio misericordioso’, il Padre ha mandato il Figlio perché mostri quanto ha amato il mondo, affinché la vita di Dio, che è splendore di amore, diventi per tutti godibile e piena nel suo Spirito.

Pentecoste

Anno liturgico A (2022-2023) – Solennità e feste – Pentecoste – (28 maggio 2023)

[…] le preghiere della chiesa, che hanno preceduto la festa, acquistano tutto il loro senso: “Venga su di noi, o Padre, la potenza dello Spirito Santo, perché aderiamo pienamente alla tua volontà, per testimoniarla con amore di figli” (colletta del lunedì); “Venga, o Padre, il tuo Spirito e ci trasformi interiormente con i suoi doni; crei in noi un cuore nuovo, perché possiamo piacere a te e cooperare alla tua volontà” (colletta del giovedì). Si realizza la promessa di Gesù: “Riceverete la forza dello Spirito Santo, che scenderà su di voi, e mi sarete testimoni sino agli estremi confini della terra” (At 1,8), intendendo terra non solo in senso geografico ma spirituale, vale a dire in ogni circostanza, in ogni situazione, in ogni prova, in ogni afflizione interiore ed esteriore. E siccome si tratta di testimonianza della grandezza dell’amore del Padre nel nostro vivere quotidiano, come faremmo, se non riempiti e accesi del fuoco del suo stesso amore?