XVII Domenica T.O.

Anno liturgico A (2022-2023) – Tempo Ordinario – XVII Domenica (30 luglio 2023)

[…] questa è la scoperta singolare. Il tesoro non è solo una ricchezza, ma una potenza, la potenza di un amore che conquista e trascina, potenza che è riferita all’amore misericordioso di Dio che, prevalendo su tutto, rende libero il cuore con la gioia che dona. Non si tratta evidentemente di una gioia soddisfatta, ma di una gioia che fa attraversare tribolazioni e prove pur di non perdere mai l’amore, pur di far arrivare a tutti l’amore. È per questo che l’immagine del tesoro rende bene la natura del Regno annunciato da Gesù. Luca l’aveva proclamato con la parola di Gesù che commentava la scelta di Maria: “di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta” (Lc 10,42). Da intendere perciò: il cuore cerca il suo tesoro; un solo tesoro conta! L’affermazione non riguarda solo la cosa, cioè il tesoro, ma anche il cuore, vale a dire: il cuore è strutturato per godere del tesoro che lo riempie.

XVI Domenica T.O.

Anno liturgico A (2022-2023) – Tempo Ordinario – XVI Domenica (23 luglio 2023)

Il salmo responsoriale di oggi ha un’espressione straordinaria che forse riassume al meglio tutte le invocazioni del cuore davanti al Signore: “Insegnami, Signore, la tua via: camminerò nella tua verità. Unifica il mio cuore perché tema il tuo Nome” (Sal 85/86,11). Ecco: lasciar lavorare la parola ascoltata nel cuore, lasciarla crescere, comporta il processo di unificazione del cuore perché tutto risponda all’amore di Dio che l’ha conquistato.

La parabola della zizzania risponde alla domanda angosciante: perché il male? La spiegazione di Gesù illustra la prospettiva nella quale vivere il presente della storia, segnata dalla presenza dei malvagi e dall’imperversare del male. Come convivere con i malvagi è domanda più pertinente del perché ci sono i malvagi (i servi della parabola chiedono al padrone da dove viene la zizzania). L’unico buon atteggiamento possibile resta quello del padrone: “Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura”. Secondo l’espressione del salmo: non lasciate che i malvagi mandino in pezzi il vostro cuore.

XV Domenica T.O.

Anno liturgico A (2022-2023) – Tempo Ordinario – XV Domenica (16 luglio 2023)

[…] nel dare ragione del perché solo ora viene svelato il mistero del regno, Gesù annuncia: “Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!” (Mt 13,16-17). L’intelligenza si accende se si partecipa a questa beatitudine e si può partecipare a questa beatitudine se ci si colloca nella storia degli uomini che da sempre hanno ricercato verità e sapienza. Se il cuore non accoglie le parole di Gesù come risposta agli aneliti più profondi e pressanti che gli uomini da sempre hanno coltivato, non può coglierne la densità, la potenza, la grazia. La novità di intelligenza è data da lui, lui che è il Figlio, inviato perché l’uomo conosca la grandezza e la bellezza dell’amore del Padre.

XIV Domenica T.O.

Anno liturgico A (2022-2023) – Tempo Ordinario – XIV Domenica (9 luglio 2023)

Nel suo racconto evangelico Matteo incastona questa perla straordinaria. Presenta Gesù come il Profeta escatologico, il Maestro, il Figlio, che conosce e fa conoscere la misericordia del Padre. Dopo aver rimproverato la sua generazione per l’incredulità nei confronti di Giovanni Battista e le città di Galilea, che erano state testimoni di molti suoi miracoli senza convertirsi, Gesù svela che comunque l’opera di Dio si sta realizzando, si confida pubblicamente e prorompe in un grido di esultanza: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza”. […] L’esultanza di Gesù si riferisce all’accondiscendenza di benevolenza del Padre per gli uomini, che possono godere del suo amore senza averne alcun titolo.