XXIII Domenica T.O.

Anno liturgico C (2021-2022) – Tempo Ordinario – XXIII Domenica (4 settembre 2022)

[…] la sapienza che viene dall’alto comporta proprio l’apertura del cuore al mistero di quel Figlio di Dio che rivela lo splendore dell’amore del Padre per gli uomini. Se il cuore non intravede quello splendore, tutto risulterà sbarrato. Da notare che la sapienza, avendo presieduto alla stessa creazione, conosce i misteri delle creature perché conosce i pensieri di Dio. Così, quando Gesù annuncia la grazia del suo vangelo, non scavalca la natura, ma ne rivela il compimento. Gesù è la verità da parte di Dio (= rivela il vero volto di Dio) e da parte dell’uomo (= conosce il desiderio dell’uomo e ne assicura il compimento). Perché allora il suo parlare, come nel brano di oggi, suona tanto ostico alla nostra natura?

XXII Domenica T.O.

Anno liturgico C (2021-2022) – Tempo Ordinario – XXII Domenica (28 agosto 2022)

Gesù è invitato a pranzo dopo la preghiera in sinagoga nel giorno di sabato da una persona altolocata. Era consuetudine invitare a casa a pranzo dopo il servizio in sinagoga i rabbi famosi. Gli invitati sono tutte persone ragguardevoli, farisei e dottori della legge, che stanno ad osservare cosa dice e cosa fa quel rabbi. Non necessariamente in modo ostile. Lo osservano perché parla e agisce in un modo singolare e vogliono capire chi sia, dove vuole arrivare. L’intervento di uno di loro indica l’interesse con cui Gesù veniva ascoltato: “Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio” (Lc 14,15). Quello che Gesù diceva aveva indotto quel commensale a sognare il banchetto messianico. E Gesù, rispondendo con la parabola del banchetto disertato dagli invitati e offerto invece ai poveri raccolti dentro e fuori la città, ad indicare Israele e le nazioni pagane, svela il mistero dell’agire di Dio.

XXI Domenica T.O.

Anno liturgico C (2021-2022) – Tempo Ordinario – XXI Domenica (21 agosto 2022)

‘Sforzatevi’. Non significa semplicemente: costringetevi a volere fortemente, impegnatevi seriamente. Non allude a una specie di compressione interiore. Allude invece alla scoperta del tesoro del regno di Dio, allude al buon combattimento della fede, come dice Paolo nelle sue lettere a Timoteo: “Ho combattuto la buona battaglia” (2Tm 4,7); “combatti la buona battaglia della fede” (1Tm 6,12). Sforzarsi e combattere, in greco, sono espressi dallo stesso verbo. Allude all’orizzonte della fede che fa schiudere il cuore alla grandezza dell’amore di Dio che ci viene incontro. E ci viene incontro proprio in Gesù, l’Inviato nel mondo per farci conoscere l’amore del Padre e riunirci tutti alla stessa mensa. “Sforzatevi”. Acconsentite, cioè, alla forza dello Spirito, come fa pregare l’antica colletta: “… concedi a noi la forza del tuo Spirito, perché unendoci al sacrificio del tuo Figlio, gustiamo il frutto della vera libertà (da noi stessi, dalla curvatura su noi stessi) e la gioia del tuo regno (nel cuore, che vede così compiersi i desideri profondi che cela)”.

Assunzione della Beata Vergine Maria

Anno liturgico C (2021-2022) – Solennità e feste – Assunzione della Beata Vergine Maria – (15 agosto 2022)

La glorificazione della Madre di Dio è la conseguenza più diretta dell’abbassamento volontario del Figlio: il Figlio di Dio si è fatto uomo nel seno della Vergine Maria ed è diventato ‘Figlio dell’uomo’, capace di morire, mentre Maria, Madre di Dio, riceve la gloria che appartiene a Dio ed è la prima creatura umana a partecipare alla deificazione finale delle creature. Dio si è fatto uomo, dicono i Padri, perché l’uomo potesse diventare dio: in Maria l’assunto si realizza in pienezza, si fa assolutamente concreto. Partecipa alla gloria del secolo futuro in tutta pienezza, immagine di quello che tutti siamo chiamati a diventare. La festa di oggi modula la devozione alla Vergine su due registri: la gioia come radice di speranza per l’umanità e la sua intercessione universale…

XX Domenica T.O.

Anno liturgico C (2021-2022) – Tempo Ordinario – XX Domenica (14 agosto 2022)

Se il fuoco di Dio distrugge le divisioni nel nostro cuore, allora vuol dire che il cuore non deve più temere le altre divisioni, sebbene dolorose e non volute. È un discorso duro e non per nulla Gesù parla anche di essere venuto a portare la spada, simbolo appunto delle divisioni. Ma è inevitabile. È la legge dell’amore, del fuoco che arde dentro. La carità non equivale ad una buona intesa; è disposizione al martirio. Lo è stato per Gesù, lo sarà di noi. Ed è una legge di vita. Anzi, la divisione che sembrerà opporti agli altri non è che l’esplicitazione della disponibilità al sacrificio, per amore degli altri, ormai partecipi del mistero della carità divina, del fuoco divino. E anche ogni amore umano degno di questo nome resta attizzato da una scintilla di questo fuoco divino.

XIX Domenica T.O.

Anno liturgico C (2021-2022) – Tempo Ordinario – XIX Domenica (7 agosto 2022)

La vigilanza evangelica è in rapporto ad altro. Se al Padre è piaciuto darci il suo regno nel Figlio che lo rivela, allora tutto va giudicato in funzione di quella verità. E tanto più quella verità parla al cuore, tanto più il cuore vivrà di quella verità. Come a dire: tanto più il cuore vedrà la bellezza del Figlio di Dio, tanto più la vedrà nei figli degli uomini per cui si metterà a servirli. Le parabole alludono più direttamente al mistero della rivelazione del Figlio di Dio che si compie nella storia, alludono al Signore che viene a preparare tavola ai suoi, a condividere i suoi segreti quanto all’amore di Dio per l’uomo, motivo di beatitudine per il cuore dell’uomo. Si tratta di un’esperienza di fede che equivale a un vivere nell’orizzonte di una promessa che ha toccato il cuore. In primo luogo non sta la fatica del vegliare, ma la percezione della fedeltà di Dio alla sua alleanza.