L’esercizio della misericordia nella vita religiosa

Documenti – Vita spirituale – L’esercizio della misericordia nella vita religiosa – (1 marzo 2016)

Se la Chiesa non è che il mistero della riconciliazione in atto nella storia (cfr. 2Cor 5,19: “Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo, affidando a noi la parola della riconciliazione”), allora la vita religiosa è vita consacrata nel senso appunto che è tutta dedita a mostrare in atto l’opera della riconciliazione nel mondo.

Il senso profondo dell’accompagnamento spirituale

Documenti – Vita spirituale – Il senso profondo dell’accompagnamento spirituale – (3 ottobre 2015)

Ho inteso il compito a me affidato nel senso di mostrare le coordinate interiori di un vivere che non si riduca a un vivacchiare, nella logica del vangelo e secondo i desideri grandi che portiamo iscritti nel cuore, chiaramente nell’orizzonte della fede in Gesù. Mi sono proposto l’obiettivo di mostrare come l’esperienza dell’incontro con il Signore Gesù, che sostanzia ogni tipo di accompagnamento spirituale nella Chiesa, non miri a far agire bene, ma a far sì che l’agire bene faccia fiorire la nostra umanità sull’esempio di quella di Gesù.

Educare alla solitudine. Dimensione fondamentale della vita religiosa

Documenti – Vita spirituale – Educare alla solitudine. Dimensione fondamentale della vita religiosa – (4 febbraio 2015)

La parola solitudine oggi è connotata affettivamente con il segno negativo: solitudine come isolamento, come fuga, come abbandono, come ferita, come depressione. Evidentemente si tratta di scelta involontaria, subita, da cui si cerca a tutti i costi di uscire, in genere senza successo. Ma la solitudine è ineliminabile dalla percezione di se stessi e dal cammino spirituale intrapreso. Quando è vissuta per scelta volontaria, la solitudine promuove l’ispirazione, l’appartenenza, la vita come promessa. E dico scelta, non reazione. La scelta ha a che fare con il desiderio profondo del cuore, mentre la reazione dipende dalla sensibilità ferita. Per questo si può parlare di educazione alla solitudine, accompagnandoci a vivere positivamente la solitudine. 
LA DIMENSIONE DELLA SOLITUDINE NELLA CURA PASTORALE DELLE VOCAZIONI – CONVEGNO 2015 a cura del COORDINAMENTO NAZIONALE CURA PASTORALE DELLE VOCAZIONI. FRATI MINORI D’ITALIA ROMA, 4 febbraio 2015, Suore Francescane Angeline. Conferenza di p. Elia Citterio.

Il Vangelo parla di radici, non di ideali

Documenti – Vita spirituale – Il Vangelo parla di radici, non di ideali – (31 ottobre 2013)

Seguendo l’invito di Benedetto XVI che esortava i giovani a essere sempre se stessi in ogni ambiente, in ogni luogo ‘reale’ o ‘virtuale’, vorrei presentare il mio contributo di riflessione sull’esperienza della fede lungo due direttrici: secondo l’apertura al reale nella concretezza della vita e secondo l’istinto di comunione che deve essere l’anima della comunicazione. CONVEGNO TEOLOGICO: “Dire la fede nell’era della cultura digitale”, intervento di p. Elia Citterio, Alessandria, Ottobre 2013

Credo la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati

Documenti – Vita spirituale – Credo la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati – (26 marzo 2012)

Noi abbiamo dimenticato che la bellezza della fede alla quale siamo stati generati non parla primariamente della tensione del nostro cuore, ma dello splendore della santità della Chiesa che riverbera nel nostro cuore. Parla cioè di un’esperienza di vita che ci precede e ci accompagna e che ci viene partecipata.
Itinerario quaresimale. Rimini, 26 marzo 2012, Chiesa di Sant’Agostino. Meditazione di p. Elia Citterio sulla professione di fede.

L’uomo di oggi di fronte alla rivelazione evangelica. Fascino e resistenze

Documenti – Vita spirituale – L’uomo di oggi di fronte alla rivelazione evangelica.
Fascino e resistenze. – (21 settembre 2011)

Si affronta la questione dei fondamenti e dei criteri dell’agire formativo oggi nella chiesa e, per tutti i cristiani, la responsabilità del generare alla fede, dell’essere padri e madri nella fede. Punto fermo da non perdere di vista è che lo spirituale non è una sovrastruttura che si aggiunge a quello che san Paolo chiama ‘corpo psichico’ (cfr. 1Cor 15,44). È una realtà di radice, costitutiva del cuore dell’uomo che vive del rapporto col suo Dio. Sembra però che la percezione di questa realtà si sia molto affievolita nella coscienza degli stessi credenti e ciò contribuisce non poco a rendere come irrilevante la proposta cristiana nella sua specificità. In una parola, fa difetto la dimensione spirituale nell’agire ecclesiale.
Intervento di p. Elia Citterio al XXVII convegno formatori francescani, tenutosi ad Assisi il 21 settembre 2011.