XXII Domenica T.O.

Anno liturgico A (2022-2023) – Tempo Ordinario – XXII Domenica (3 settembre 2023)

Se è vero che nel profondo del cuore anche noi ripetiamo con il salmo: “tu sei il mio Dio, dall’aurora io ti cerco, ha sete di te l’anima mia, desidera te la mia carne” (Sal 62). È anche vero che, nel concreto delle situazioni, preferiamo i nostri pensieri ai pensieri di Dio, finiamo sempre per riscegliere noi stessi misconoscendo il Signore. Con accenti drammatici, lo esperimenta anche il profeta Geremia: “Mi hai sedotto Signore, e io mi sono lasciato sedurre”, ma davanti alla fatica di star fedeli alla parola del Signore si dice in cuor suo “Non penserò più a lui, non parlerò più nel suo nome”. A differenza però del profeta Geremia, il quale continua dicendo: “Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo”, noi fin troppo bene riusciamo a contenere quel fuoco, lo mortifichiamo, lo spegniamo e non riusciamo a volte nemmeno più a sentirne la presenza.

XXI Domenica T.O.

Anno liturgico A (2022-2023) – Tempo Ordinario – XXI Domenica (27 agosto 2023)

[…] non si deve vedere in questo evento l’attribuzione del nome Pietro a Simone, bensì la spiegazione del fatto che Gesù l’abbia fin dall’inizio chiamato così) indica il fondamento sul quale si regge la fede: la persona del Figlio del Dio vivente, sul quale l’apostolo e tutti i discepoli con lui possono giocare la loro vita, perché Dio non viene meno alla sua alleanza con gli uomini e perché Gesù costituisce il sigillo ultimativo e definitivo della volontà di salvezza di Dio per l’uomo. Dio in effetti è la Roccia, colui che non viene mai meno, che non manca di adempiere le sue promesse, che è sufficientemente potente per adempierle; se l’uomo lo accoglie, lo riconosce, ne avverte il Bene e gli fa spazio, partecipa anche lui di quella ‘saldezza di fondamento’ e può gustarne la dolcezza incorruttibile.

XX Domenica T.O.

Anno liturgico A (2022-2023) – Tempo Ordinario – XX Domenica (20 agosto 2023)

A dire il vero, siamo piuttosto abituati a considerare l’universalità della salvezza del Signore nella sua dimensione storica: da una persona a tutto un popolo (Abramo e Israele), da un popolo a tutti i popoli (Israele e le genti). Comporta però anche una dimensione personale. Il che significa: se io ho accolto l’alleanza del Signore, non tutto di me l’ha accolta; se io ho accolto la buona novella, non tutto di me è stato evangelizzato e poco a poco l’insieme di me deve poter godere dei beni di questa alleanza. Se le mie qualità e virtù mi riportano al Signore, anche i miei difetti e peccati devono potermi riportare a Lui attraverso il pentimento. Se un pensiero buono mi svela qualcosa del mio Signore, mi introduce nella sua intimità, anche un pensiero cattivo cela qualcosa da scoprire per il mio cuore in rapporto al Signore, e così un mio peccato, una mia debolezza. “Tutti i confini della terra” del salmo 66 alludono proprio alla totalità degli aspetti che ci compongono e ci strutturano: tutti appartengono al Signore, tutti sono destinati a essere riportati al Signore.

XIX Domenica T.O.

Anno liturgico A (2022-2023) – Tempo Ordinario – XIX Domenica (13 agosto 2023)

La denominazione del ‘Dio che passa’, come Gesù fa mostra di assumere, rivela il fatto che Dio può essere conosciuto solo stando dietro, solo seguendolo, solo camminando dietro a Lui, solo osservando la sua parola. Ed è quello che fa la Chiesa nel mondo: seguire Cristo, che rivela al mondo lo splendore dell’amore di Dio. E sarà solo seguendo Gesù che l’amore agli uomini comporterà lo splendore della presenza di Dio in questo mondo.

Siamo tutti invitati a identificarci con Pietro, con le sue generosità e debolezze. Ci si può appoggiare sul Cristo più e meglio che su qualsiasi realtà fluida di questo mondo. È nella fiducia di quel ‘se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque’ che si intraprende il cammino spirituale di una vita. Ma c’è da vincere la paura che agita, paralizza, chiude, sommerge.

XVII Domenica T.O.

Anno liturgico A (2022-2023) – Tempo Ordinario – XVII Domenica (30 luglio 2023)

[…] questa è la scoperta singolare. Il tesoro non è solo una ricchezza, ma una potenza, la potenza di un amore che conquista e trascina, potenza che è riferita all’amore misericordioso di Dio che, prevalendo su tutto, rende libero il cuore con la gioia che dona. Non si tratta evidentemente di una gioia soddisfatta, ma di una gioia che fa attraversare tribolazioni e prove pur di non perdere mai l’amore, pur di far arrivare a tutti l’amore. È per questo che l’immagine del tesoro rende bene la natura del Regno annunciato da Gesù. Luca l’aveva proclamato con la parola di Gesù che commentava la scelta di Maria: “di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta” (Lc 10,42). Da intendere perciò: il cuore cerca il suo tesoro; un solo tesoro conta! L’affermazione non riguarda solo la cosa, cioè il tesoro, ma anche il cuore, vale a dire: il cuore è strutturato per godere del tesoro che lo riempie.

XVI Domenica T.O.

Anno liturgico A (2022-2023) – Tempo Ordinario – XVI Domenica (23 luglio 2023)

Il salmo responsoriale di oggi ha un’espressione straordinaria che forse riassume al meglio tutte le invocazioni del cuore davanti al Signore: “Insegnami, Signore, la tua via: camminerò nella tua verità. Unifica il mio cuore perché tema il tuo Nome” (Sal 85/86,11). Ecco: lasciar lavorare la parola ascoltata nel cuore, lasciarla crescere, comporta il processo di unificazione del cuore perché tutto risponda all’amore di Dio che l’ha conquistato.

La parabola della zizzania risponde alla domanda angosciante: perché il male? La spiegazione di Gesù illustra la prospettiva nella quale vivere il presente della storia, segnata dalla presenza dei malvagi e dall’imperversare del male. Come convivere con i malvagi è domanda più pertinente del perché ci sono i malvagi (i servi della parabola chiedono al padrone da dove viene la zizzania). L’unico buon atteggiamento possibile resta quello del padrone: “Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura”. Secondo l’espressione del salmo: non lasciate che i malvagi mandino in pezzi il vostro cuore.