II Domenica di Pasqua

Anno liturgico C (2024-2025) – Tempo di Pasqua – II Domenica di Pasqua – (27 aprile 2025)

Il rifiuto di accettare la testimonianza dei compagni non procede da una chiusura, ma da un cuore che ha preso molto sul serio la vicenda di Gesù e vuole esserne coinvolto direttamente. Quando Gesù, ricomparendo, gli dice di mettere la mano nel costato e nelle cicatrici, non ha bisogno di ricredersi, di scusarsi: è tutto teso a quel Signore, che ha sempre voluto seguire e che ora riconosce per davvero “mio Signore e mio Dio”, la più solenne professione di fede del vangelo di Giovanni e, nello stesso tempo, la più intima delle professioni. In quel mio c’è tutto l’anelito del suo cuore, la sua appassionata esperienza di Lui; in quel Signore e Dio, c’è tutta la rivelazione di Gesù al suo cuore, l’intelligenza di tutte le Scritture, come tutti i racconti di risurrezione annotano: ‘aprì loro la mente all’intelligenza delle Scritture’.

Pasqua di Risurrezione del Signore

Anno liturgico C (2024-2025) – Tempo di Pasqua – Pasqua di Risurrezione del Signore – (20 aprile 2025)

E la gioia della chiesa prorompe, prima sommessa e poi esultante, alla notizia della risurrezione del Signore. La notizia è certa, ma non evidente. La notizia è vera, ma non apodittica. Quella notizia ha bisogno di tempo per apparire in tutta la sua potenza, per convincere i nostri cuori e scoprir loro la sorgente di gioia inesauribile che costituisce. Ha bisogno di spazi per espandersi, ha bisogno di condivisione per rafforzarsi, ha bisogno di testimonianze per risplendere. Sono i tempi della chiesa, gli spazi dell’umanità, la condivisione e le testimonianze dei credenti, perché i nostri cuori finalmente si convincano a vedere e a riconoscere il Signore Gesù in tutta la sua bellezza, morto e risorto per noi.