XXII Domenica T.O.

Anno liturgico C (2021-2022) – Tempo Ordinario – XXII Domenica (28 agosto 2022)

Gesù è invitato a pranzo dopo la preghiera in sinagoga nel giorno di sabato da una persona altolocata. Era consuetudine invitare a casa a pranzo dopo il servizio in sinagoga i rabbi famosi. Gli invitati sono tutte persone ragguardevoli, farisei e dottori della legge, che stanno ad osservare cosa dice e cosa fa quel rabbi. Non necessariamente in modo ostile. Lo osservano perché parla e agisce in un modo singolare e vogliono capire chi sia, dove vuole arrivare. L’intervento di uno di loro indica l’interesse con cui Gesù veniva ascoltato: “Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio” (Lc 14,15). Quello che Gesù diceva aveva indotto quel commensale a sognare il banchetto messianico. E Gesù, rispondendo con la parabola del banchetto disertato dagli invitati e offerto invece ai poveri raccolti dentro e fuori la città, ad indicare Israele e le nazioni pagane, svela il mistero dell’agire di Dio.

XXI Domenica T.O.

Anno liturgico C (2021-2022) – Tempo Ordinario – XXI Domenica (21 agosto 2022)

‘Sforzatevi’. Non significa semplicemente: costringetevi a volere fortemente, impegnatevi seriamente. Non allude a una specie di compressione interiore. Allude invece alla scoperta del tesoro del regno di Dio, allude al buon combattimento della fede, come dice Paolo nelle sue lettere a Timoteo: “Ho combattuto la buona battaglia” (2Tm 4,7); “combatti la buona battaglia della fede” (1Tm 6,12). Sforzarsi e combattere, in greco, sono espressi dallo stesso verbo. Allude all’orizzonte della fede che fa schiudere il cuore alla grandezza dell’amore di Dio che ci viene incontro. E ci viene incontro proprio in Gesù, l’Inviato nel mondo per farci conoscere l’amore del Padre e riunirci tutti alla stessa mensa. “Sforzatevi”. Acconsentite, cioè, alla forza dello Spirito, come fa pregare l’antica colletta: “… concedi a noi la forza del tuo Spirito, perché unendoci al sacrificio del tuo Figlio, gustiamo il frutto della vera libertà (da noi stessi, dalla curvatura su noi stessi) e la gioia del tuo regno (nel cuore, che vede così compiersi i desideri profondi che cela)”.

Assunzione della Beata Vergine Maria

Anno liturgico C (2021-2022) – Solennità e feste – Assunzione della Beata Vergine Maria – (15 agosto 2022)

La glorificazione della Madre di Dio è la conseguenza più diretta dell’abbassamento volontario del Figlio: il Figlio di Dio si è fatto uomo nel seno della Vergine Maria ed è diventato ‘Figlio dell’uomo’, capace di morire, mentre Maria, Madre di Dio, riceve la gloria che appartiene a Dio ed è la prima creatura umana a partecipare alla deificazione finale delle creature. Dio si è fatto uomo, dicono i Padri, perché l’uomo potesse diventare dio: in Maria l’assunto si realizza in pienezza, si fa assolutamente concreto. Partecipa alla gloria del secolo futuro in tutta pienezza, immagine di quello che tutti siamo chiamati a diventare. La festa di oggi modula la devozione alla Vergine su due registri: la gioia come radice di speranza per l’umanità e la sua intercessione universale…

XX Domenica T.O.

Anno liturgico C (2021-2022) – Tempo Ordinario – XX Domenica (14 agosto 2022)

Se il fuoco di Dio distrugge le divisioni nel nostro cuore, allora vuol dire che il cuore non deve più temere le altre divisioni, sebbene dolorose e non volute. È un discorso duro e non per nulla Gesù parla anche di essere venuto a portare la spada, simbolo appunto delle divisioni. Ma è inevitabile. È la legge dell’amore, del fuoco che arde dentro. La carità non equivale ad una buona intesa; è disposizione al martirio. Lo è stato per Gesù, lo sarà di noi. Ed è una legge di vita. Anzi, la divisione che sembrerà opporti agli altri non è che l’esplicitazione della disponibilità al sacrificio, per amore degli altri, ormai partecipi del mistero della carità divina, del fuoco divino. E anche ogni amore umano degno di questo nome resta attizzato da una scintilla di questo fuoco divino.

XIX Domenica T.O.

Anno liturgico C (2021-2022) – Tempo Ordinario – XIX Domenica (7 agosto 2022)

La vigilanza evangelica è in rapporto ad altro. Se al Padre è piaciuto darci il suo regno nel Figlio che lo rivela, allora tutto va giudicato in funzione di quella verità. E tanto più quella verità parla al cuore, tanto più il cuore vivrà di quella verità. Come a dire: tanto più il cuore vedrà la bellezza del Figlio di Dio, tanto più la vedrà nei figli degli uomini per cui si metterà a servirli. Le parabole alludono più direttamente al mistero della rivelazione del Figlio di Dio che si compie nella storia, alludono al Signore che viene a preparare tavola ai suoi, a condividere i suoi segreti quanto all’amore di Dio per l’uomo, motivo di beatitudine per il cuore dell’uomo. Si tratta di un’esperienza di fede che equivale a un vivere nell’orizzonte di una promessa che ha toccato il cuore. In primo luogo non sta la fatica del vegliare, ma la percezione della fedeltà di Dio alla sua alleanza.