III Domenica di Pasqua

Anno liturgico C (2021-2022) – Tempo di Pasqua – III Domenica di Pasqua – (1 maggio 2022)

Nella tradizione la scena del pesce sulla brace con il pane è stata spiegata in riferimento alla umanità di Gesù che si cuoce al fuoco della carità e la presenza del pane in riferimento alla sua divinità. Ma ciò che risuona potente e che percorre la nostra storia è l’invito: “Venite e prendete! Il cibo che vi attende è lo stesso Signore Gesù Cristo, Dio e uomo; uomo per amor nostro, divorato dal fuoco della carità, Dio eterno, pane degli angeli. Venite tutti e saziatevi: venite e prendete” (Ludolfo di Sassonia). S. Agostino spiega: Piscis assus, Christus passus, vale a dire: il pesce arrostito rappresenta Cristo nella sua passione, e proprio in quanto rinnegato e ucciso, è cibo per tutti, a tutti porta vita. Se mettiamo in relazione il brano con la prima lettura degli Atti degli apostoli, dove viene segnalato la ‘gioia’ dei discepoli che sono giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù (cfr. At 5,41), comprendiamo l’orizzonte in cui situare la missione dei credenti nel mondo. Il fuoco di carità che ha cotto l’umanità di Gesù per farsi cibo è lo stesso fuoco che cuoce l’umanità dei discepoli perché a tutti appaia l’amore del Signore per noi.

II Domenica di Pasqua

Anno liturgico C (2021-2022) – Tempo di Pasqua – II Domenica di Pasqua – (24 aprile 2022)

La confessione di Tommaso, davanti al Signore che lo invita a toccare i segni della sua passione gloriosa, acquista allora la sua vera dimensione. Certamente, Tommaso non è un pavido, un insicuro. Le altre due volte che il vangelo di Giovanni parla di Tommaso ce lo presenta come un uomo generoso, pronto ad andare a morire con Gesù. Il dubbio che aveva espresso procedeva da un cuore che aveva preso così sul serio la vicenda di Gesù che non voleva illudersi. Quando Gesù gli dice di mettere la mano nel costato e nelle cicatrici, non ha bisogno di ricredersi o di scusarsi: si trova tutto teso a quel Signore che ha sempre voluto seguire e che ora riconosce per davvero: ‘mio Signore e mio Dio’, la più solenne professione di fede del vangelo di Giovanni e, nello stesso tempo, la più intima delle professioni. In quel mio, c’è tutto l’anelito del suo cuore, la sua appassionata esperienza di lui; in quel Signore e Dio, c’è tutta la rivelazione di Gesù al suo cuore, l’intelligenza di tutte le Scritture. È l’unica volta nei vangeli che Gesù è chiamato direttamente Dio.

Pasqua di Risurrezione del Signore – 2022

Anno liturgico C (2021-2022) – Tempo di Pasqua – Pasqua di Risurrezione del Signore – (17 aprile 2022)

Il brano evangelico introduce al mistero della risurrezione con un crescendo rispetto alla ‘potenza’ del vedere espressa in greco da tre verbi. Prima semplicemente si guarda (Maria Maddalena vede la pietra tolta dal sepolcro e Giovanni, arrivato per primo al sepolcro, guarda da fuori nel sepolcro e vede i teli); poi si osserva attentamente, si contempla (Pietro, entrato nel sepolcro, guarda attentamente i teli e il sudario posto in un luogo a parte); infine si conosce, si intuisce intimamente la verità delle cose (Giovanni, entrato nel sepolcro, vede e crede). È l’ascesa suggerita dall’evangelista per fare esperienza del mistero della risurrezione, assolutamente imprevedibile per gli uomini.

Ucraina, la tragedia e lo sguardo di Dostoevskij e Tolkien

Il male imperversa. Il dolore innocente apparentemente non ha risposta. Ma anche Cristo è disceso agli inferi, per poi risorgere. Dialogo con L. Zak. Le ripetute notizie dei massacri di civili inermi a Bucha e in altre città ucraine suscitano dolore e raccapriccio. Lo...

Domenica delle Palme e della Passione del Signore

Anno liturgico C (2021-2022) – Tempo di Quaresima – Domenica delle Palme – (10 aprile 2022)

La vicenda di Gesù è colta come un rinunciare alla gloria divina per assumere fino in fondo la nostra umanità. Non solo, ma Gesù vive la sua umanità nello stesso movimento di svuotamento, di rinuncia cioè alla gloria, perché da uomo si fa servo, da servo schiavo e schiavo degli schiavi (a questo allude la lavanda dei piedi). Due sono i momenti nevralgici del racconto della passione: al Getsemani, quando Gesù si affida al Padre nella sua tristezza di morte senza neanche potere avere il sostegno dei suoi tre amici, che non reggono al dramma e si addormentano invece di vegliare; sulla croce, quando Gesù affida al Padre tutti prima di morire: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”.