XVI Domenica T.O.

Anno liturgico C (2018-2019) – Tempo Ordinario – XVI Domenica (21 luglio 2019)

Abramo si era lamentato con Dio perché, appena circonciso, dolorante, non avrebbe potuto soddisfare il comandamento dell’ospitalità e allora Dio stesso decide di fargli visita. La figura di Maria ai piedi di Gesù apre alla stessa visione. Ma quella visione è percepibile se il cuore avverte la natura del suo ascoltare, tutto teso a godere la verità dell’amore del suo Dio che la nutre e la ristora. Così, la sua figura è figura di ogni discepolo, la figura di ogni lettore/ascoltatore della Parola di Dio. Corrisponde all’invito di Gesù: “cercate invece, anzitutto, il regno di Dio” (Mt 6,33); “cercate piuttosto il suo regno”, Lc 12,31). Quell’anzitutto, per prima cosa, piuttosto corrisponde al “di una cosa sola c’è bisogno”, una cosa sola è necessaria.

XV Domenica T.O.

Anno liturgico C (2018-2019) – Tempo Ordinario – XV Domenica (14 luglio 2019)

Ogni parabola è un’illustrazione dell’agire di Dio, una raffigurazione dei sentimenti e dell’agire di Gesù, venuto a rivelare l’amore di Dio agli uomini. Il buon samaritano è Lui stesso, che ha lasciato le 99 pecore (gli angeli) al sicuro ed è venuto a cercare la pecora (l’uomo) perduta. Così, l’agire in compassione fa ereditare la vita eterna perché assimila a Dio, rende simili al Cristo e ne svela al nostro cuore la bellezza. L’esito del comandamento dell’amore al prossimo non è semplicemente di far star bene il prossimo, se possibile, ma di ottenerci la rivelazione del volto di Dio, compimento dei desideri del nostro cuore.

XIV Domenica T.O.

Anno liturgico C (2018-2019) – Tempo Ordinario – XIV Domenica (7 luglio 2019)

Atanasio collega l’aspetto terribile dell’agire di Dio nei confronti degli uomini: “come è ineffabile la tua incarnazione!”. Agostino si fa interprete dell’invito ‘Venite’ suggerendo: “Non insultate quanti sono fuori dalla Chiesa: Dio può farli entrare”. Origene insiste sull’insondabilità dei pensieri di Dio a favore degli uomini: “Tutto ciò che l’uomo potrà dire, non assomiglia ai pensieri di Dio: questi lo riempiono di stupore”.

XIII Domenica T.O.

Anno liturgico C (2018-2019) – Tempo Ordinario – VIII Domenica (3 marzo 2019)

Quando Gesù, in un crescendo di espressioni perentorie che illustrano le condizioni per seguirlo, afferma: “Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio” rivela una grande verità per il cuore dell’uomo. L’uomo, è vero, non è degno del Regno, ma adatto, sì. Il che significa che la misura del cuore dell’uomo è proprio il Regno. Il dramma dell’uomo consiste proprio in un giudizio cattivo su di sé, che nasconde un cattivo giudizio su Dio: non ci si ritiene adatti ai misteri di Dio (si veda At 13,46)! E quando l’uomo non accoglie umilmente questa verità si fa violenza e la eserciterà su tutti; sarà in preda del tormento della morte e il mondo è prostrato dagli effetti di tale tormento.

Corpus Domini

Anno liturgico C (2018-2019) – Solennità e feste – Corpus Domini – (23 giugno 2019)

La liturgia collega il mistero dell’eucaristia all’affermazione di Gesù che è ‘pane disceso dal cielo’. Ora, quando Gesù si definisce pane vivo disceso dal cielo, non allude solo alla sua provenienza, ma alla dinamica di rivelazione che ha inaugurato. Il suo discendere rivela l’abbassamento di Dio per convincere l’uomo del suo amore, abbassamento che lo porterà alla morte e alla morte di croce. L’uomo però non ama abbassarsi, per quanto aspiri all’amore.

Santissima Trinità

Anno liturgico C (2018-2019) – Solennità e feste – Santissima Trinità – (16 giugno 2019)

Se è Gesù che rivela compiutamente il desiderio di comunione con gli uomini da parte di Dio e compie il desiderio di comunione con Dio da parte degli uomini, allora ne deriva che la fonte della nostra dignità procede proprio dal fatto che Dio ha reso l’uomo degno dei suoi misteri.