Set 20, 2024 | Tempo Ordinario 2023-2024
Anno liturgico B (2023-2024) – Tempo Ordinario – XXV Domenica (22 settembre 2024)
La liturgia ci introduce nei sentimenti di Gesù verso i discepoli con la lettura del libro della Sapienza. Il brano non va letto solo come un annuncio profetico della passione di Gesù, ma per la prospettiva nella quale la profezia dona la sua luce. Il brano riporta il discorso degli empi introducendolo con le parole: “Dicono fra loro sragionando…” e concludendolo: “Non conoscono i segreti di Dio”. Ecco, la rivelazione di Gesù consiste nell’essere messi a parte dei segreti di Dio, che sono appunto i misteri del regno dei cieli. E l’annuncio della passione rivela quanto i segreti di Dio siano lontani dalla mente degli uomini, eppur così essenziali alla vita dei loro cuori.
Set 13, 2024 | Tempo Ordinario 2023-2024
Anno liturgico B (2023-2024) – Tempo Ordinario – XXIV Domenica (15 settembre 2024)
Pietro riconosce il Messia, ma conserva una sua idea di Messia. In pratica, vuole suggerire a Dio come dovrebbe essere. Gesù lo richiama all’unico movimento che gli permetterà l’intelligenza del suo mistero: “Va’ dietro a me”. Gesù riprende la rivelazione di Dio raccontata in Es 33,20-23, là dove Dio dice a Mosè che potrà vederlo solo di spalle. Il che significa: solo accettando di camminare per dove Dio indica lo si potrà vedere in verità. E ancora: solo disponendoci a praticare la sua parola, si può scoprire la verità della promessa di vita che la sua parola comporta. Solo camminando dietro il Maestro si potrà vederlo in verità fino alla ‘contemplazione’[…]
Set 6, 2024 | Tempo Ordinario 2023-2024
Anno liturgico B (2023-2024) – Tempo Ordinario – XXIII Domenica (8 settembre 2024)
Rispetto al mistero di Dio e della vita siamo come sordomuti: non sappiamo ascoltare né parlare ‘bene’. Potremmo chiederci: di quale parola abbiamo bisogno? Nelle preghiere quaresimali, ad es. quella di s. Efrem, domandiamo di venir liberati dalla parola vana, dalla parola vuota. La prima preghiera che la Chiesa fa pronunciare ogni mattina, al sorgere del sole, ripresa dal salmo 50, v. 17, proclama: “Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode”. Ed è significativo che la lode sia contrapposta al sacrificio nel senso che il Signore non vuole il sacrificio, ma la lode di un cuore contrito che torna al suo Signore, pentito e desideroso della sua comunione. Nei riti battesimali dell’apertura e della rinuncia a satana, quando, la vigilia del battesimo, al candidato venivano toccati orecchi e bocca perché diventassero capaci di ascoltare e parlare dei misteri di Dio, la Chiesa si riferisce ai battezzandi come a bambini piccoli che imparano a parlare. E quale parola si suggerisce loro di dire? “Padre nostro” e non: ‘padre mio’, rinunciando così ad ogni dipendenza nei confronti di qualsiasi altro padre terreno e carnale, cioè al diavolo.
Ago 31, 2024 | Tempo Ordinario 2023-2024
Anno liturgico B (2023-2024) – Tempo Ordinario – XXII Domenica (1 settembre 2024)
La grande questione che oggi la liturgia propone è come acquisire l’intelligenza della vita. Gesù appunto rimprovera i suoi discepoli: “Così neanche voi siete capaci di comprendere?” (Mc 7,18). Nel libro del Deuteronomio, Mosè dice al popolo: “Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente” (Dt 4,6). Interessante notare la ragione di tale intelligenza: “Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?” (Dt 4,7). Ecco, la vicinanza di Dio, la percezione della sua vicinanza, l’esperienza custodita della sua vicinanza, questa è la radice di intelligenza. Il che significa che il cuore dell’uomo ha bisogno di quella ‘prossimità’ per fiorire nella sua umanità. E, nello stesso tempo, significa che è la parola di Dio a nutrire il cuore dell’uomo, a custodire il suo cuore.
Ago 23, 2024 | Tempo Ordinario 2023-2024
Anno liturgico B (2023-2024) – Tempo Ordinario – XXI Domenica (25 agosto 2024)
La prima lettura, tratta dal libro di Giosuè, descrive il popolo d’Israele entrato nella Terra promessa, dopo la liberazione dalla schiavitù dell’Egitto e la tortuosa peregrinazione nel deserto. Nessuno di coloro che in età adulta avevano lasciato l’Egitto, nemmeno Mosè, e con la sola eccezione di Giosuè, era entrato nella Terra promessa. Si tratta ora di impostare la vita nella nuova condizione di libertà. Chi si vuole servire? Quale dio servire? La scelta è appunto tra Dio e gli dèi, gli idoli. L’insegnamento di fondo è che l’uomo non dispone di libertà assoluta; ha la libertà di scegliere chi servire. Nel linguaggio della Scrittura ‘servire’ Dio allude a un rapporto gioioso e liberatorio che esalta le energie dell’anima, sottraendola alle schiavitù quotidiane e all’oppressione del male. E il ‘servizio’ funziona in ragione della continuamente reiterata libertà di scelta per la verità. Ma per quale verità si è disposti ad impegnarsi?
Ago 16, 2024 | Tempo Ordinario 2023-2024
Anno liturgico B (2023-2024) – Tempo Ordinario – XX Domenica (18 agosto 2024)
Il dono dello Spirito è il contenuto della preghiera nel senso di imparare a percepire la volontà di Bene di Dio per noi; il rendere grazie esprime l’esperienza della percezione di quel Bene per noi e lo stare sottomessi indica il radicamento di quel Bene nel cuore da risultare il tesoro più prezioso. Ma tra il rendere grazie e lo stare sottomessi c’è tutto il tragitto del cammino da fare. Se si rende grazie senza stare sottomessi si è boriosi; se si è sottomessi senza rendere grazie si è servili. Invece, il segno che un cuore adora sinceramente il suo Dio è proprio il fatto di rendere grazie continuamente (= sempre, in ogni circostanza, comunque) e di stare sottomessi (ai propri fratelli, ma anche alla vita in generale) portando pazienza con il tempo, le cose, le circostanze, il nostro cuore e i nostri difetti, il prossimo.