XXIII Domenica T.O.

Anno liturgico A (2016-2017) – Tempo Ordinario – XXIII Domenica – (10 settembre 2017)

Una delle espressioni più belle che definiscono la comunità dei credenti la ravviso nell’ultima strofa dell’inno delle Lodi del Comune degli Apostoli, inno che così canta: “L’annuncio che udiste nell’ombra gridatelo alto nel sole: è questa l’estrema consegna del Dio crocifisso e risorto. E voi dite, ridite sui tetti la voce che parla nel cuore: apostoli siate alle genti di Cristo, salvezza e vittoria. Il nuovo messaggio di vita vi ha spinti ai confini del mondo, su lunghi sentieri di croce, araldi del giorno che viene. Su voi, resi saldi in eterno, s’edifica e innalza la Chiesa che eterna, riversa sul mondo da Dio, come un fiume, la pace”.

XXII Domenica T.O.

Anno liturgico A (2016-2017) – Tempo Ordinario – XXII Domenica – (3 settembre 2017)

Il brano di vangelo di oggi, unito a quello della domenica precedente, costituisce un punto nevralgico della narrazione evangelica. Gesù svela il suo mistero e insieme quello dei discepoli. È assolutamente significativo che l’annuncio della passione avvenga dopo la proclamazione della beatitudine a Pietro: “Beato sei tu, Simone, figlio di Giona […]”. In effetti, quando Gesù si rivela come il Messia che dovrà molto soffrire, indica la direzione nella quale poter vivere quella beatitudine. Ed è per questo che Gesù subito dopo parla ai discepoli che lo vogliono seguire di ‘rinnegamento di sé’ e di ‘portare la croce’. Ma cosa intende in pratica?

XXI Domenica T.O.

Anno liturgico A (2016-2017) – Tempo Ordinario – XXI Domenica – (27 agosto 2017)

Possiamo accostarci al brano evangelico di oggi con l’affermazione di Paolo ai Romani: “O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie!” (Rm 11,33). Non però perché sono incomprensibili o oscuri, ma perché rispondono alla grandezza di un amore così impensabile che il cuore dell’uomo stenta a riconoscere.

XX Domenica T.O.

Anno liturgico A (2016-2017) – Tempo Ordinario – XX Domenica – (20 agosto 2017)

[…] siamo abituati a considerare l’universalità della salvezza del Signore nella sua dimensione storica: da una persona a tutto un popolo (Abramo e Israele), da un popolo a tutti i popoli (Israele e le genti). Comporta però anche una dimensione personale. Il che significa: se io ho accolto l’alleanza del Signore, non tutto di me l’ha accolta; se io ho accolto la buona novella, non tutto di me è stato evangelizzato e poco a poco l’insieme di me deve poter godere dei beni di questa alleanza. Se le mie qualità e virtù mi riportano al Signore, anche i miei difetti e peccati devono potermi riportare a Lui attraverso il pentimento. Se un pensiero buono mi svela qualcosa del mio Signore, mi introduce nella sua intimità, anche un pensiero cattivo cela qualcosa da scoprire per il mio cuore in rapporto al Signore, e così un mio peccato, una mia debolezza. “Tutti i confini della terra” del salmo 66 alludono proprio alla totalità degli aspetti che ci compongono e ci strutturano: tutti appartengono al Signore, tutti sono destinati a essere riportati al Signore.

Assunzione della Beata Vergine Maria

Anno liturgico A (2016-2017) – Solennità e feste – Assunzione della Beata Vergine Maria – (15 agosto 2017)

Un bellissimo tropario della liturgia bizantina canta: “Nella tua maternità hai conservato la verginità, nella tua dormizione non hai abbandonato il mondo, o Madre di Dio; hai raggiunto la sorgente della Vita, tu che hai concepito il Dio vivente e che con le tue preghiere libererai le nostre anime dalla morte”. Cosa proclamiamo nella festa di oggi riguardo alla Madre di Dio? Che è stata assunta alla gloria celeste col suo corpo e con la sua anima e dal Signore esaltata come Regina dell’universo, partecipando in modo singolare alla risurrezione del suo Figlio e anticipando quella che sarà la risurrezione di noi tutti.

XIX Domenica T.O.

Anno liturgico A (2016-2017) – Tempo Ordinario – XIX Domenica – (13 agosto 2017)

Potremmo interpretare sinteticamente i brani proposti oggi dalla liturgia, per l’esperienza di fede dei discepoli, in questo modo: la protezione di Dio non elimina le tempeste, ma è nelle tempeste che la si sperimenta! La sperimenta chi corre il rischio dell’obbedienza e rinuncia alle proprie sicurezze. Probabilmente, l’evangelista Matteo vuole sottolineare una caratteristica fondamentale dell’esistenza cristiana: la fede dei discepoli è sempre ‘poca fede’, cioè una miscela di coraggio e paura, di ascolto del Signore e angoscia per il vento contrario, di fiducia e di dubbio.