Conferenze presso la Casa Incontri Cristiani

Capiago (CO) 27-31 dicembre 2017

tenute da p. Elia Citterio e p. Luigi Guccini

(In questo sito si riportano solo gli interventi di p. Elia)


[I titoli degli incontri, in arancione, sono link al file audio; i numeri dei paragrafi rimandano ai minuti del file audio]


28 dicembre 2017

0. Nella fede la donna ha la specificità di cogliere il mistero, gli uomini di annunciarlo. La percezione della fede è addebitata in maniera specifica alla donna.

5′. a) “Lettera alle donne” del 1995 (s. Giovanni Paolo II). “Quanto del messaggio di Gesù è stato recepito e accolto?”. b) “Mulieris dignitatem” del 1988 (s. Giovanni Paolo II). Dal 1979 al 1994 s. Giovanni Paolo II ha fatto 125 catechesi sulla vocazione dell’uomo e della donna, ponendo in luce la struttura sponsale della persona. c) “Contemplate. Ai consacrati e alle consacrate sulle tracce della bellezza” del 2015 (Congregazione Ist. vita consacrata). Due aspetti: l’invito ad allenare lo sguardo del cuore e la relazione con il segreto del Dio vivente.

15′. Benedetto XVI rileva tre difficoltà di fondo: 1) tutto sembra relegato nell’ambito soggettivo; 2) il discorso è ridotto ad un fatto intimo e privato; 3) marginalizzazione della fede e della Chiesa nella società.

22′. Parabola del paralitico calato dal tetto.

27′. Il senso della creazione della donna è nell’ottica della relazione all’interno della stessa natura, come nella Trinità. Perciò è una relazione che consente la relazione con Dio. La relazione è custodita dalla donna (l’uomo è materiale; la donna è concreta).

34′. Biblicamente misericordia è fare delle cose, non avere un sentimento. L’immagine del grembo è la radice di essere che ha l’amore.

36′. L’immagine di Dio come sposo e l’umanità come sposa. L’immagine sponsale è vissuta diversamente dall’uomo e dalla donna.

43′. Il Magnificat.

48′. Il collegamento con lo Spirito Santo.

50′. Tutte le tentazioni nel mondo lavorano contro la vita e contro la relazione: il ruolo della donna è imprescindibile.


29 dicembre 2017

4′. Come essere persone di fede in rapporto allo Spirito Santo. Il doppio sentimento di meraviglia e di timore. Il primo ha a che fare con qualcosa che non ci si aspetta più (“nulla è impossibile a Dio”); il secondo è l’opposto dell’anestesia. E’ una doppia porta che consente di essere “toccati”.

12′. Due cose da sottolineare: 1) la grazia annunciata corrisponde alla grazia che cerchiamo?

17′. In questa liberazione dalla schiavitù che è costante sta esattamente la salvezza che Dio opera per noi nella sua potenza. Siamo disposti a riconoscerlo?

23′. 2) Se davvero ci apriamo alla meraviglia e al timore perché il Signore ci tocca con la Sua misericordia, capiamo in cosa lo Spirito Santo ha a che fare con la nostra umanità. Isaia 61 “lo spirito del Signore è su di me” come ripreso da Luca, mostra quali sono le azioni dello Spirito cui noi, in Gesù, partecipiamo.

30′. L’azione dello Spirito Santo è direttamente teso non solo a far fare quelle azioni, ma a che facendole svelino al fedele il volto misericordioso di Dio. La donna lo segnala persino nel suo corpo.

32′. Portare gioia ai miseri; fasciare le piaghe dei cuori spezzati; proclamare la libertà degli schiavi; rivelare l’anno di grazia del Signore.

39′. “Maria custodiva tutte queste cose nel suo cuore”: le parole dell’angelo, degli uomini, dei pastori. “Tutte”: quelle della gioia e quelle delle afflizioni, perché tutte possano essere tradotte in tempo di grazia ed è l’unica cosa che può consolare. Per partecipare a quest’azione dello Spirito bisogna sentirsi perdonati perché riconoscere di essere peccatori è l’unica porta per accogliere la nostra umanità in tutto l’arco della sua espressività; se non lo facciamo è per paura e per le ferite, che significa non fidarsi di Dio.

45′. La donna ha una traccia, una predisposizione per vivere questo e se ne accorge se non riesce.


30 dicembre 2017

Omelia.


31 dicembre 2017

0. “Non mangerai”. Negare qualcosa è essenziale ad un rapporto. L’interdetto è essenzialmente significativo. Nel nostro parlare intervengono tre contesti.

5′. La visione del mondo; la sensibilità; il linguaggio. Un cambiamento radicale tocca sempre queste tre cose.

13′. Le parole possono stordire o comunicare. Noi capiamo? La parola serve per una comunione non per una comunicazione e molto raramente lo è. La Scrittura vuole creare comunione.

18′. Il tono non è rivelativo del contenuto, ma di come io mi rapporto all’altro. L’incapacità di ascoltare il tono delle parole è quella che ci impedisce di aprire il cuore per accogliere l’amore di Dio per noi.

22′. Esempio: fuga mundi era intesa in termini di realizzazione spirituale, non per lasciare le cose per le cose. Nel nostro riferirci alla Parola di Dio c’è mai il senso di una sapienza che riguarda la vita?

27′. Evangelii gaudium (don Armando Matteo). 1) Non avere paura né del cambiamento, né di cambiare. La cesura tra il livello umano e di fede.

40′. 2) Una Chiesa che non tema creatività e immaginazione. Se la Chiesa perde le donne diventa sterile.

45′. 3) Non amministrare la grazia, ma facilitare la grazia.

51′. 4) Mistica della comunità. Quello che non ottiene la tua autorità, ottiene la tua pazienza.

57′. 5) Custodire la prossimità con i poveri sotto qualsiasi riguardo (d’affetto, salute, economico, ecc.). “Se tu non cogli la fatica che l’altro fa ad essere santo tu non sarai mai santo”.

1.00′. 6) Una Chiesa che sa dare fastidio perché non si vuole omologare. Saper dare fastidio a se stessi: chi di noi vede la grazia nella prova?

1.01′. 7) Tutto ciò è possibile se noi sappiamo guardare al Signore Gesù.