Esercizi per laici tenuti da p. Elia Citterio

Casa incontri cristiani. Capiago, 28-30 ottobre 2017

Volto di Cristo. Rembrandt van Rijn, 1606-1669

 

Le schede preparate per l’incontro in formato =>WORD e =>PDF.

[I titoli degli incontri sono link al file audio; i numeri dei paragrafi rimandano ai minuti del file audio]

PRIMO INCONTRO

0. Perché nelle circostanze concrete la Parola di Gesù non è più efficace per noi? Non riusciamo a capire Gesù? Non siamo “tabula rasa” per cui dobbiamo lasciare molte cose per entrare in rapporto (capendosi) con Gesù.

8. Premessa: “un cristiano è…”; quali elementi entrano nella definizione? Eb 6,4-5.

18. “Hanno gustato le energie del mondo futuro” (Eb 6,5): è quello che oggi manca.

22. Non c’è niente (di buono o cattivo) che ci impedisca di gustare il Regno di Dio! Ma per noi non è così e questo provoca la creazione di “filtri” che agiscono non solo verso Gesù, ma anche verso di noi.

24. Altri due modi per definire il cristiano: a) Sal 86 (definizione della Gerusalemme celeste). L’essere cristiani denota una gioia di appartenenza? Siamo fieri dell’appartenenza (diversa dall’orgoglio)?

41. b) 1Pt 1,6-9. Noi oggi facciamo fatica a capire che la concretezza della storia di un uomo (Gesù) esprime l’amore di Dio.

50. Ogni azione può aprirsi al Regno di Dio e questo è tipico del Cristianesimo, altrimenti non c’è motivo di esserne fieri.

SECONDO INCONTRO

0. Sal 149: sintesi del Salterio (il salterio è stato ristrutturato nel 200-150 a.C.). I salmi non sono legati al culto ufficiale.

8. “L’assemblea dei fedeli”: l’assemblea dei chassidim. Il fedele è colui che ha fatto esperienza dell’amore di Dio per lui, non è colui che ama Dio; un amore che è fatto splendere nel mondo. Il principio della Fede che è diventato sorgente di energie.

15. Sal 51,3: miserere.

22. Es 32-34.

28. “nella tua grande misericordia”: “per le tue viscere d’amore”. L’immagine che sottostà è quella di Dio come sposo: Isaia 62, 1-4 in cui la sposa è “abitata in dolcezza” che è il frutto dell’amore perdonante di Dio.

34. Il “cantico nuovo” non sono le parole, ma la nostra vita. Le immagini “guerresche”.

44. Le immagini TEMIBILI di Gesù. Gesù INDIFFERENTE (Lc 12,13-14).

53. Applicandolo alle nostre situazioni: non cogliamo lo specifico della rivelazione di Gesù nella nostra vita.

57. La preghiera impedisce che i peccati che facciamo ci chiudano in noi stessi: se accogli nel rapporto con Dio il peccato commesso, questo si può sfruttare come porta di accesso all’incontro con Dio.

TERZO INCONTRO

0. Gesù DEMISTIFICATORE (Lc 11,31-32). Noi non lasciamo più spazio a che la salvezza operi nella nostra vita: non crediamo che la grandezza che ci è stata rivelata è la custode della nostra umanità. L’abbiamo ricevuta, ma non fiorisce la nostra umanità!

12. Noi ci lasciamo toccare dalla Parola? Reagiamo alla Parola ascoltata? E’ la dinamica del rapporto amoroso in cui si comincia a vivere una certa intimità?

14. Gesù che risponde PANE PER FOCACCIA (Lc 12,8). Noi a livello profondo non abbiamo mai un atteggiamento benevolo o fiducioso.

21. Non si può concepire una salvezza a titolo personale (cfr. parabola dei talenti). La vita si gioca in rapporto alla solidarietà con gli uomini, perché la salvezza dice compassione e la compassione dice comunione.

27. La modalità in cui le varie dittature hanno ucciso le persone: senza far conoscere né il tempo né il luogo della morte e senza neppure la tomba: perché non esiste una salvezza individuale.

34. Gesù FOMENTATORE DI DIVISIONE (Lc 12,49-51).

42. I nostri affetti si basano su noi stessi o hanno bisogno di un fondamento? Riusciamo a leggere un affetto nell’ottica della nostalgia di Dio? Perché più sono collegati a questa nostalgia, più sono potenti.

48. Lc 12,37 nella dimensione positiva. Qui Dio diviene nostro servo e l’immagine è tipica del Paradiso: nella nostra vita riusciamo a vedere che Dio è al nostro servizio? Gesù lo ha messo in pratica nell’ultima cena. Siamo sempre come il figlio maggiore della parabola del figlio prodigo perché i nostri filtri sono intasati.

QUARTO INCONTRO

0. Gesù UOMO FORTE (Lc 11,21-23).

9. La grandezza del suo amore per noi lo vediamo dal fatto che noi non siamo più oppressi, costretti dal male e il cuore resta libero per poter fare splendere questo amore per tutti perché il rapporto con Dio non si limita alla bilateralità (ha fatto una grazia a me e basta). Inutile tentare di mettere in pratica i comandamenti “per conto nostro”.

17. Mt 22,16: l’elogio a Gesù. Ma Gesù si presenta come uomo obbediente, radicalmente servo del Padre, non “sovrano”.

25. Quando l’obbedienza a Dio manca di intimità, allora è oppressiva (ci si ripara dietro la Legge). Se invece è carica di intimità non c’è più spazio per l’oppressione.

30. La vita che vivete nel mondo tenetela aperta alla Gloria di Dio (prendere gloria solo da Dio senza mai preferire noi stessi), se non volete restare oppressi e opprimenti. Aperti all’eterno è la dimensione di obbedienza.

32. Prima ai Tessalonicesi: qui la Fede è in rapporto all’operosità; la Carità alla fatica; la Speranza alla fermezza. La Speranza è il clima in cui si vive la fatica della Carità a partire dalla Fede.

QUINTO INCONTRO

0. Lc 11,27-28: “Beati coloro che osservano e ascoltano la Parola”: questo perché è la dignità più specifica del cuore dell’uomo. Se non sentiamo la vivacità della Beatitudine è perché di Gesù capiamo poco.

9. Se l’uomo è fatto ad immagine e somiglianza di Dio vuol dire che la Parola, ascoltata e osservata, attiva questa struttura. Ascoltare e osservare sono le coordinate di una libertà che si gioca nell’amore.

22. Lc 11,5-13: la preghiera. Gesù rivela qual è la richiesta di fondo di tutte quelle che possiamo fare: chiedere lo Spirito Santo.

26. Ogni richiesta che non si traduce in un invito alla comunione non verrà esaudita. In gioco non è la cosa domandata, ma la ragione.

30. Lo Spirito Santo consente, in ogni circostanza, di vivere la comunione con Dio e di non essere mai separati da alcuno. Quando preghiamo cerchiamo di tirare Dio dalla nostra parte o di rimanere aperti? Noi accettiamo solo di servirci di Dio!

34. Quando andiamo a pregare non siamo “tabula rasa”: andiamo con abitudini che dipendono dal primo uomo forte; deve arrivare il secondo uomo forte della parabola. Domande.

44. Quando compare la possibilità di aprirsi e uno si chiude diminuisce la soddisfazione: ogni rifiuto di un passo successivo defrauda il passo precedente della soddisfazione. Il principio è: o raddoppi o dimezzi.

SESTO INCONTRO (OMELIA CELEBRAZIONE EUCARISTICA)

Vangelo e omelia della santa Messa del 29 ottobre 2017: Mt 22,34-40.