Maria SS. Madre di Dio

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo di Natale – Maria SS. Madre di Dio – (1° gennaio 2021)

“I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro”. I verbi sono ben collocati: prima ‘udito’ e poi ‘visto’. Esprimono la dinamica della fede, la dinamica dell’intelligenza della Parola. Prima occorre ‘udire’, ‘ascoltare’: noi non siamo produttori di messaggi, tanto meno siamo produttori di significati. Siamo invece invitati a cogliere i messaggi, ad essere testimoni degli eventi e ad assimilarne i significati. Non è però nemmeno sufficiente ascoltare, se l’ascolto non introduce alla visione, all’andare a vedere. Il che significa: se non sei disposto a praticare quello che ascolti, non potrai mai vedere e non scoprirai mai se il messaggio aveva una verità per te.

Santa Famiglia

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo di Natale – Santa Famiglia – (27 dicembre 2020)

È significativo che la tradizione non celebri l’incarnazione del Figlio di Dio in generale, ma dentro una singola famiglia della famiglia umana. Per quanto misteriosa e singolare questa famiglia, è proprio a questa famiglia che tutte le altre famiglie possono guardare per comprendere e vivere il loro stesso mistero.
La liturgia di oggi contempla il mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio sottolineandone gli aspetti di veracità storica. Dio si fa uomo in un determinato popolo, dentro una determinata storia, rispettando certe regole: la mamma si dovrà purificare, il bambino ebreo dovrà essere circonciso, gli si darà un nome, sarà presentato al tempio e vivrà in una famiglia che gli assicurerà la crescita e l’educazione.

Natale del Signore 2020

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo di Natale – Natale del Signore – (25 dicembre 2020)

I particolari della nascita si riducono a questi: la vergine che ha dato alla luce il suo bambino, lo avvolge in fasce e lo depone in una greppia. Nient’altro. Ma sono gli stessi particolari che ricorrono sul Calvario: un uomo è morto, viene deposto dalla croce e avvolto in fasce. I pittori di icone della Natività lo hanno mostrato assai bene: la greppia assomiglia alla tomba, le fasce del bambino assomigliano alle fasce mortuarie. E poi, non ci sono luci e angeli attorno alla greppia o alla grotta; questi appaiono ai pastori che vegliano le loro greggi, annunciano il loro messaggio e spariscono. Alla grotta, davanti al Bambino, vale solo il racconto dei pastori, e come loro hanno creduto all’annuncio celeste, così gli altri credono alla loro testimonianza.

IV Domenica T.A.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo di Avvento – IV Domenica – (20 dicembre 2020)

Il contesto di realizzazione delle promesse di Dio, come lo è stato per la Vergine, così per i discepoli di Gesù, è sempre drammatico. Dramma, che traspare nell’annotazione: E l’angelo si allontanò da lei! La domanda che i credenti si fanno nel dramma della storia, anche se non è la stessa domanda della Vergine Maria, per quanto ne abbia condiviso la drammaticità: dov’è ora la potenza di Dio? Il salmo lo segnala molto bene. Dove vedere ora la potenza di Dio?
E la liturgia risponde: in quel bambino, nato dalla Vergine Maria! Se è vero che non c’è più nulla della gloria umana, è però vero che c’è tutta la gioia del cielo che oramai è riversata nel cuore degli uomini. Sarà quella gioia a pulire gli occhi per vedere tutto nella gloria dell’amore di Dio per l’uomo.

III Domenica T.A.

Anno liturgico B (2020-2021) – Tempo di Avvento – III Domenica – (13 dicembre 2020)

La Chiesa presagisce imminente la festa del Natale e fa spazio alla gioia, dapprima sommessa, poi sempre più prepotente. È come se la liturgia insegnasse ad affinare i cuori per avvertire il rumore della gioia imminente, al di là delle varie oppressioni che affaticano la vita. “Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino” (Fil 4,4.5) … “siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi” (1Ts 5,16-18)… “Lo Spirito del Signore Dio è sopra di me, mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annunzio” (Lc 4,14).