II Domenica T.Q.

Anno liturgico B (2017-2018) – Tempo di Quaresima – II Domenica – (25 febbraio 2018)

La liturgia, facendoci contemplare il volto di Gesù risplendente di luce luminosissima, un volto bellissimo, rende ragione del desiderio che abita il nostro cuore e canta con l’antifona di ingresso: “Di te dice il mio cuore: ‘Cercate il suo volto’. Il tuo volto io cerco o Signore. Non nascondermi il tuo volto” (Sal 26/27,8-9). Sono espressioni appassionate di un cuore che conosce l’anelito struggente dell’amore. Collocate nel salmo, queste parole seguono lo scioglimento del dramma dell’attacco dei nemici che non sono riusciti a piegarci, proprio per l’intervento del Signore […]

Il sacrificio di Isacco in una leggenda ebraica.

“Le leggende degli ebrei”

Benché in casa di Abramo vigesse così generosa la legge dell’ospitalità, accadde una volta che un pover uomo, o meglio un sedicente tale, venne congedato a mani vuote: e fu per questa ragione che Abramo subì l’ultima prova, e cioè il sacrificio del suo beneamato Isacco.

I Domenica – T.Q.

Anno liturgico B (2017-2018) – Tempo di Quaresima – I Domenica – (18 febbraio 2018)

Vittorioso sul diavolo, Gesù inizia la sua ‘evangelizzazione’: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo” (Mc 1,15). Se leggiamo in parallelo i vangeli sinottici, ci accorgiamo che di queste quattro espressioni che definiscono l’annuncio di Gesù, due sono singolari di Marco: “il tempo è compiuto”, “credete al vangelo”. Il vangelo di Marco inizia così: “Inizio del vangelo di Gesù” (Mc 1,1). Mettere in bocca a Gesù, come prima parola di annuncio, ‘il tempo è compiuto’ e ‘credete al vangelo’, significa orientare il lettore all’insieme del vangelo, che è costituito dalla persona stessa di Gesù.

VI Domenica T.O.

Anno liturgico B (2017-2018) – Tempo Ordinario – VI Domenica (11 febbraio 2018)

Oggi le letture parlano di lebbra, le preghiere di peccato. È esattamente la corrispondenza da cogliere, intuendo la natura del peccato nell’orrore della lebbra. Se confrontiamo il passo di Marco con i passi paralleli di Matteo e Luca riusciamo a cogliere più in profondità il mistero della compassione di Gesù. Anzitutto, è solo Marco che annota: “Ne ebbe compassione”. Antichi codici riportano la lezione “Si sdegnò”, ad indicare il coinvolgimento di Gesù davanti al lebbroso. In effetti, lo statuto del lebbroso secondo la legge era terribile, come riporta la prima lettura del Levitico.

Colosseo «tinto» di rosso

Il 24 febbraio 2018 il Colosseo si “tinge” di rosso. Illuminare il più celebre monumento di Roma è un’iniziativa della fondazione pontificia “Aiuto alla Chiesa che soffre” per puntare i fari sulla questione della libertà di fede. In...