XXXIV Domenica T.O. – Cristo Re

Anno liturgico C (2018-2019) – Tempo Ordinario – XXXIV Domenica – Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo (24 novembre 2019)

Il giudizio della croce non parla dell’ingiustizia degli uomini, ma della giustizia di Dio. E la giustizia di Dio è esattamente quella che rende noi, indegni, degni dello splendore del suo amore a tal punto da farci partecipi di quella dinamica di amore da riversarla con lui sul mondo. Nel giudizio universale rappresentato da Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova, ai piedi della grande croce (e quasi a darle gambe perché muova incontro all’uomo) sta una piccola figura umana. Partecipa all’esaltazione della croce: due grandi angeli la reggono e lui – se ne vedono i piedi, uno scorcio del capo e le braccia – si stringe al cuore il dulce lignum. Un piccolo fragile uomo (buon ladrone, cireneo, ciascuno di noi) che si è imbattuto in quell’Uomo, l’ha riconosciuto Dio, gli si è affezionato: porta quindi il ‘giogo soave, il carico leggero’, nella prospettiva alta della felicità, la cui caparra è, qui e ora, la letizia dell’amore.

Tutti i Santi

Anno liturgico C (2018-2019) – Solennità e feste – Tutti i Santi – (1° novembre 2019)

Il salmo responsoriale descrive la santità come una integrità: un uomo che ha mani (azioni), cuore (pensieri), bocca (parole), in perfetta sintonia è un uomo diventato capace di vedere la luce del primo giorno della creazione, la luce della santità di Dio che regge tutte le cose. Lo splendore di amore con cui Dio ha creato il mondo e nel quale lo mantiene si fa visibile all’uomo e la sua umanità lo riverbera.
Il vangelo mostra le finestre attraverso le quali quella luminosità si fa visibile con la proclamazione delle beatitudini.

Assunzione della Beata Vergine Maria

Anno liturgico C (2018-2019) – Solennità e feste – Assunzione della Beata Vergine Maria – (15 agosto 2019)

In un inno anonimo del VII secolo, la prima esclamazione degli angeli nei riguardi della Vergine suona: “Ave, nutrimento della gioia degli uomini”, mentre gli antichi testi agiografici parlano della Vergine in rapporto ai fedeli come della Regina, della Madre del Signore, della loro sorella. La liturgia bizantina sottolinea il parallelo tra il parto verginale e l’assunzione gloriosa in questi termini: “Nel parto, hai conservato la verginità, con la tua dormizione non hai abbandonato il mondo, o Madre-di-Dio. Sei passata alla vita, tu che sei Madre della vita e con la tua intercessione riscatti dalla morte le anime nostre”.

Corpus Domini

Anno liturgico C (2018-2019) – Solennità e feste – Corpus Domini – (23 giugno 2019)

La liturgia collega il mistero dell’eucaristia all’affermazione di Gesù che è ‘pane disceso dal cielo’. Ora, quando Gesù si definisce pane vivo disceso dal cielo, non allude solo alla sua provenienza, ma alla dinamica di rivelazione che ha inaugurato. Il suo discendere rivela l’abbassamento di Dio per convincere l’uomo del suo amore, abbassamento che lo porterà alla morte e alla morte di croce. L’uomo però non ama abbassarsi, per quanto aspiri all’amore.

Santissima Trinità

Anno liturgico C (2018-2019) – Solennità e feste – Santissima Trinità – (16 giugno 2019)

Se è Gesù che rivela compiutamente il desiderio di comunione con gli uomini da parte di Dio e compie il desiderio di comunione con Dio da parte degli uomini, allora ne deriva che la fonte della nostra dignità procede proprio dal fatto che Dio ha reso l’uomo degno dei suoi misteri.

Battesimo del Signore

Anno liturgico C (2018-2019) – Solennità e feste – Battesimo del Signore – (13 gennaio 2019)

Con la festa del battesimo di Gesù si chiude il ciclo natalizio. L’Avvento si era aperto con l’invocazione del profeta: “Se tu squarciassi i cieli e scendessi!” (Is 63,19). I cieli si sono effettivamente squarciati lasciando ‘piovere il Giusto’ […] I cieli che si aprono non preludono ad una visione del mondo celeste, ma alla discesa sulla terra dei beni divini, beni che dovevano caratterizzare il popolo di Dio dell’era messianica, dei quali il principale è proprio lo Spirito Santo, effuso su tutti, attraverso quel Figlio che lo possiede in pienezza.